La Missione Kepler della NASA, che ha come obiettivo la ricerca di esopianeti simili alla Terra, ha pubblicato un’anteprima dei dati relativi ai primi 43 giorni di osservazione. Riguardano più di 156.000 stelle, tenute sotto osservazione a causa delle loro tenui variazioni di luminosità, e potranno aiutare gli astronomi a stabilire se, almeno per parecchie centinaia di casi, si tratta di un fenomeno dovuto al transito di pianeti orbitanti.
La campionatura di stelle esaminate si presenta alquanto ampia per ciò che riguarda temperature, dimensioni ed età. Molte sono stabili, altre pulsano, alcune mostrano macchie simili a quelle solari mentre altre ancora producono “flares” (eruzioni di plasma) che potrebbero rendere sterili i pianeti più vicini.
Il gruppo scientifico Kepler è costituito da 28 membri e per proseguire le osservazioni sui 400 oggetti, che si sono rivelati di particolare interesse, si avvale anche del contributo di telescopi a terra e dei telescopi della NASA Hubble e Spitzer Space. Senza queste informazioni incrociate non sarebbe possibile distinguere i pianeti effettivi dai “falsi allarmi”, come ad esempio i sistemi binari di stelle.