Osserveremo le costellazioni di Ercole,
Lira e Volpetta con i loro ammassi globulari e nebulose planetarie.
Aspetteremo il sorgere di Nettuno, osservando la galassia di Andromeda
ed il doppio ammasso del Perseo.
Via Trieste, Cascina Casale
Cassina de’ Pecchi (Milano)
Dal nostro osservatorio, quanto lontano possiamo osservare nello spazio e quanto indietro nel tempo? La sera del 7 giugno 2013 discutevamo fin dove si poteva arrivare ad osservare. Si e’ cosi’ deciso di provare con un quasar. Abbiamo quindi puntato il telescopio principale nella costellazione della Vergine alla ricerca del quasar piu’ luminoso e piu’ studiato del cielo appunto Quasar 3C 273.
I quasar sono nuclei di galassie estremamente attive, luminose e distanti. Il nome deriva dalla contrazione della definizione data all’inizio quando non si conosceva cosa fossero questi oggetti di forma quasi stellare nel dominio visibile ma sorgenti di emissioni radio intensissime. Il nome attribuito fu Quasi stellar radio source, ovvero Radio sorgente quasi stellare. Oggi sappiamo che queste galassie cosi’ attive lo sono a causa di buchi neri al centro estremamente attivi che attirando gas e polveri verso la singolarita’ centrale creano enormi energie, luminosita’ ed emissioni di radiazioni e getti di materia osservabili in tutta la galassia ed oltre. Senza quindi preoccuparci se le condizioni del fondo cielo fossero le migliori, operando al limite delle possibilita’ di inseguimento e guida del telescopio abbiamo impostato le coordinate come mostrato nella mappa stellare AAVSO.
L’iniziativa avrà inizio a partire dalle ore 21.30. Osserveremo la Luna, Marte e Giove con i nostri telescopi installati nel parco pubblico presso l’Osservatorio. Il protagonista della serata, Saturno, sarà osservabile dalla nostra postazione solo dopo le
L’analisi e’ svolta su 4 immagini, calibrate per Bias e Dark frames. Le immagini riprese sono state ottenute con esposizione di 1 secondo, sfruttando la tecnica del binning di 3×3 al fine di ottenere il corretto campionamento rispetto alla Focale del telescopio.
La cometa Panstarrs, meglio identificata con la sigla C/2011 L4 Panstarrs, è stata scoperta nel mese di luglio 2011. Il giorno 9 marzo si è affacciata sopra l’orizzonte dell’emisfero boreale mostrandosi anche agli osservatori italiani. Anche il nostro osservatorio cittadino “Gabriele Barletta” ha intrapreso una campagna osservativa dedita alla ricerca e osservazione fotografica della cometa. Purtroppo, a causa del cattivo tempo, le prime sere di visibilità sono state dei veri e propri fallimenti; l’oggetto si presentava molto basso sull’orizzonte ovest al tramonto del Sole. Il chiarore diffuso della nostra stella e la presenza di molte nuvole in cielo ne hanno impedito l’osservazione visuale mediante binocoli a largo campo visivo. Solamente nelle sere successive, il 14 e 15 marzo, la cometa si è fatta vedere molto bassa sull’orizzonte. Questo ci ha permesso di osservarla e fotografarla.
Lo studio degli asteroidi è divenuto sempre più importante per comprendere le origini e le influenze sulla formazione del sistema solare soprattutto in relazione ai pianeti interni. Tra le orbite di Giove e Marte si trova la cosiddetta Fascia principale di asteroidi ovvero tra le 2 e le 4 unità astronomiche (AU). In questo spazio orbitano, più prossimi all’orbita di Marte, migliaia di asteroidi.
In figura la rappresentazione tratta da Minor Planet Center che ci fornisce la densità dei diversi corpi celesti orbitanti tra Giove ed il Sole: sono rappresentati tutti gli asteroidi (aggiornati ad oggi).
Credit: Minor Planet Center
Sono tracciate dall’esterno le orbite di Giove, Marte, Terra, Venere e Mercurio rispetto al centro il Sole. I punti in verde sono gli Asteroidi delle Fascia principale.
Tra questi Vesta, scoperto nel 1807 a Brema dall’astronomo Olbers, è il secondo Asteroide per dimensioni circa 530 km di diametro ed orbita tra 2,16 AU (perielio) e 2,57 AU (afelio).
Ogni tre anni e 7 mesi circa si porta in opposizione rispetto al Sole (9 dicembre 2012) ed alla distanza dalla Terra di 1,55 AU.
Nel Luglio del 2011 la sonda Dawn ha raggiunto Vesta e, con successive correzioni di orbita, è scesa sempre più vicino per fornici immagini ravvicinate.
A destra: In figura, foto centrata sulla zona equatoriale con in evidenza i corrugamenti concentrici.
A sinistra: la comparazione delle dimensioni di questo grande Asteroide con la sagoma di Marte, Mercurio, Luna, Cerere e Vesta ultimo in basso (clicca per ingrandire).
Si è così compreso che le caratteristiche di questo corpo celeste lo rendono più simile ad un piccolissimo pianeta piuttosto che ad un asteroide. Ad agosto 2012 la sonda Dawn ha lasciato l’orbita intorno a Vesta per dirigersi verso l’asteroide più grande Ceres (Cerere).
Ho così deciso di puntare il telescopio verso Vesta per raccogliere dei dati.
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