A partire dal 1995 l’Unione Astronomica Internazionale ha adottato un nuovo sistema di designazione dei nomi cometari.
esempio di designazione: C/1995 O1 Hale-Bopp
Interpretazione
Prima cometa scoperta nella seconda meta’ di luglio dell’anno 1995. (scoperta da Adam Hale e Thomas Bopp il 23 luglio 1995, ndr)
I prefissi
* P/: indica una cometa periodica. Si definisce tale una cometa dotata di un’orbita ellittica che la porta a ripresentarsi vicino alla Terra nel corso degli anni.
* C/: negli altri casi. Ad esempio: l’orbita e’ parabolica, iperbolica, oppure si tratta del primo passaggio documentato.
utilizzati piu’ raramente:
* D/: da considerarsi estinta. Ecco alcune cause di estinzione: struttura seriamente compromessa, tanto da impedirne il ritorno; mancato ritorno in diverse occasioni previste; orbita non conosciuta a sufficienza.
* A/: un oggetto precedentemente catalogato come una cometa viene riconosciuto come asteroide. Attualmente non ci sono esempi di oggetti di questo tipo.
* X/: comete per cui non e’ possibile calcolare l’orbita, oppure nel caso che non esista un’orbita.
I suffissi
Nel nome di una cometa e’ indicato l’anno seguito dal periodo della scoperta, secondo questo schema:
A dall’1 al 15 gennaio
B dal 16 al 31 gennaio
C dall’1 al 15 febbraio
D dal 16 al 28 febbraio
E dall’1 al 15 marzo
F dal 16 al 31 marzo
G dall’1 al 15 aprile
H dal 16 al 30 aprile
J dall’1 al 15 maggio
K dal 16 al 31 maggio
L dall’1 al 15 giugno
M dal 16 al 30 giugno
N dall’1 al 15 luglio
O dal 16 al 31 luglio
P dall’1 al 15 agosto
Q dal 16 al 31 agosto
R dall’1 al 15 settembre
S dal 16 al 30 settembre
T dall’1 al 15 ottobre
U dal 16 al 31 ottobre
V dall’1 al 15 novembre
W dal 16 al 30 novembre
X dall’1 al 15 dicembre
Y dal 16 al 31 dicembre
(la lettera ‘I’ e’ stata omessa per evitare confusione)
Il numero che segue identifica l’ordine con cui la scoperta è stata annunciata, nella quindicina di giorni indicata dalla lettera.
Lo stesso sistema e’ adottato anche per la classificazione delle scoperte di asteroidi, con la differenza che In questo caso vengono aggiunti una seconda lettera e altri numeri.
La data della scoperta si riferisce al periodo in cui l’osservazione e’ stata realmente eseguita, anche se la cometa non e’ stata ricosciuta subito come tale. E’ il caso delle riprese fotografiche eseguite molto tempo prima del riconoscimento ufficiale.
A differenza di cio’ che avviene per gli asteroidi, il sistema di datazione cometario e’ il medesimo sia per le scoperte effettuate prima del 1925 che per quelle successive, con la convenzione d’uso del calendario giuliano prima dell’ottobre 1582 e del calendario gregoriano poi.
Quando la periodicita’ di una cometa e’ ben consolidata, a causa di un ritorno sistematico o di un secondo passaggio al perielio, le viene assegnato un numero sequenziale che normalmente viene anteposto al prefisso “P/” o “D/”.
E’ anche possibile assegnare questo numero a una cometa, se e quando viene osservata al suo primo passaggio in afelio dopo la scoperta.
Nell’assegnazione di questi numeri si e’ cercato di dare una significativa valenza storica, in modo da assicurare continuita’ tra le apparizioni passate e future. Ad esempio: 1 P/Halley, 2 P/Encke… 46 P/Wirtanen…
Puo’ accadere che alcune comete si frammentino in due o piu’ parti. In questo caso i singoli frammenti vengono indicati con l’identificativo -A, -B…
(vedi Shoemaker Levy 9)
Perche’ un nuovo metodo?
Il nuovo sistema abbandona la tradizione, introdotta dall’Astronomische Nachrichten nel 1846, di applicare alle comete una numerazione romana in base al loro passaggio al perielio in un dato anno. Nel 1870 il metodo fu riformato, al fine di evitare alcune incongruenze, assegnando lettere minuscole in funzione dell’annuncio della scoperta. Anche in questo caso pero’ vi furono errori, dovuti a catalogazioni multiple degli stessi oggetti, con lettere diverse o con nessuna lettera. In realta’, una buona parte di entrambe le designazioni fini’ per essere applicata non tanto alle nuove scoperte, quanto ai ritorni di comete periodiche e al conseguente loro passaggio al perielio.
Fu evidente che un moderno sistema di designazione avrebbe dovuto restringere il riconoscimento delle periodicita’ alle comete di cui e’ previsto il ritorno (quando ci si aspetta che l’errore sia maggiore).
Infine, la distinzione tra cometa e asteroide e’ spesso alquanto confusa, soprattutto se si considerano particolari osservazioni, oppure nel quadro dell’evoluzione generale del Sistema Solare. Fu quindi chiaro che un nuovo metodo di designazione cometaria avrebbe dovuto essere molto simile a quello utilizzato per gli asteroidi.
Tratto dalla decima edizione del Catalogo delle Orbite Cometarie, di B.G. Marsden and G.V. Williams, disponibile presso il “Minor Planet Center” dell’Unione Astronomica Internazionale
Traduzione a cura di Andrea Scanabissi