da “Cernusco in Folio” del 12 novembre 2009
A causa della retroattività del provvedimento, le prime associazioni cittadine colpite saranno l’asilo Sorre e il gruppo di studiosi dell’osservatorio “Barletta”. Ma dall’anno prossimo altre realtà no profit del territorio potrebbero ritrovarsi senza contributi fiscali. Marco Perego dell’Aca: «Così ci segano le gambe»
CRONACA (Cernusco) – Dall’anno prossimo gli italiani non potranno più destinare il proprio 5 per mille alle associazioni. È questa la novità che avrebbe intenzione di introdurre dal 2010 il Governo, tramite la nuova Finanziaria firmata dal Ministro Giulio Tremonti. Se così fosse, la mancata riconferma della prassi fiscale introdotta proprio dal centrodestra nel 2006 potrebbe dare una vera e propria “mazzata” al variegato mondo associazionistico cittadino.
A lanciare l’allarme, dalle pagine virtuali del suo sito www.kuda.tk, è il battagliero blogger cernuschese Roberto Codazzi. Che, tra gli 8mila sodalizi no profit a rischio in Italia, segnala anche le prime realtà del nostro comune destinate a risentire del drastico dietrofront. Ovvero, l’asilo “Suor Sorre” e gli appassionati di stelle e pianeti dell’osservatorio “Gabriele Barletta”.
«I tagli saranno retroattivi» spiega Kuda «e andranno a colpire anche i fondi assegnati dai cittadini nel 2007. A Cernusco a farne le spese per primi saranno dunque la scuola materna e l’Associazione Cernuschese Astrofili. L’asilo, a cui recentemente il comune ha rinnovato la convenzione per 5 anni per permettere così una più accurata pianificazione degli spazi e delle proposte didattiche rivolte a circa 250 bambini, ha una storia che sfiora il secolo.
«Due anni fa 77 persone l’hanno ritenuto meritevole destinandogli oltre 4mila euro» continua Codazzi. «L’Associazione Astrofili ha invece goduto della fiducia di 54 cittadini e aveva raccolto 2.084 euro. Tra l’altro, l’osservatorio è stato recentemente visitato dai ladri che hanno rubato un pc e un proiettore. Con quei fondi sarebbe stato possibile ricomprarli. Invece…». Le altre nove associazioni cernuschesi che hanno beneficiato dei fondi dei contribuenti (Avis, Avo, Abio, Anffas, Senza Confini, L’Aurora, Cascina Nibai, Zefiro e Cav) per ora dovrebbero essere “graziate”. Ma cosa succederà l’anno prossimo?
Intanto Marco Perego, presidente dell’Aca, si dice amareggiato: «Siamo stati esclusi perché non abbiamo, a detta dell’Agenzia delle Entrate, valenza nazionale. Un vero peccato. Privarci dei fondi dei sostenitori equivale a tagliarci le gambe». Stupore per la novità anche da Villa Greppi. L’assessore ai Servizi Sociali, Rita Zecchini: «Porteremo la questione all’attenzione delle Consulte».
Luigi Frigoli